business plan esempio azienda agricola

Esperto Business Plan

Business Plan di una Azienda Agricola: Guida a Costi ed Investimenti

Nell’articolo che segue sintetizzo tutti gli aspetti relativi a costi ed investimenti che vi permettono di redigere un business plan di una azienda agricola in modo efficace e completo.

Business Plan Azienda Agricola: sintesi delle attività e voci di costo/investimento

business plan esempio azienda agricola

Ambiente di coltivazione 

L’ambiente di coltivazione può essere:

– in serra (per ortaggi, piante aromatiche, floricoltura, piante grasse e qualche altra piccola eccezione). La serra può essere   a. fredda b. riscaldata (proibita per l’agricoltura biologica); in questo caso quindi c’è la spesa del riscaldamento  

– all’aperto cioè a pieno campo (per tutte le altre tipologie di coltivazione) 

business plan esempio azienda agricola

Il terreno adibito all’azienda agricola può essere

  • di proprietà: in questo caso avremo un mutuo
  • in affitto: in questo caso avremo il canone di affitto

La lavorazione del terreno

Le soluzioni per la lavorazione del terreno sono

  • – l’ acquisto macchinari
  • – l’ affitto o il noleggio di macchinari
  • – il ricorso a conto terzisti

business plan aziend agricola, analisi tipologie di costi macchinari

Il parco macchine dipende dalle dimensioni aziendali e dalla tipologia di indirizzo produttivo. Seguono per comodità le principali tipologie di macchinari.

In linea generale la macchina principale è il trattore a cui si possono collegare: aratro, trinciatrice, vangatrice, erpici di varo tipo, sarchiatrice, seminatrice, trapiantatrice, rulli, coltivatori, assolcatori, ripuntatori, pacciamatrice, carro spandiletame, botti/irroratrici per trattamenti .

Le aziende cerealicole hanno anche la mietitrebbia per la raccolta.

Un altro attrezzo comune è il motocoltivatore: lo usano le aziende orticole ma anche le aziende agricole molto piccole in sostituzione al trattore o le aziende con superfici terrazzate.

Anche al motocoltivatore si possono collegare vari attrezzi:

a. fresatrice b. trinciatrice c. assolcatori

I costi collegati ai macchinari, a parte l’acquisto o il noleggio sono: – manutenzioni e riparazioni ordinarie – manutenzioni e riparazioni straordinarie – revisioni – assicurazioni   – ammortamento – carburante dei macchinari (gasolio agricolo agevolato)  

Irrigazione

business plan azienda agricola, analisi tipologie di irrigazione

Allaccio all’acqua ed impianto di irrigazione

E’ fondamentale prevedere un sistema di irrigazione, tranne rare eccezioni (esempio patate e cereali autunno vernini). Tipologie di irrigazione

  • Irrigazione per aspersione: girante effetto pioggia. Poiché bagna la vegetazione, presenta l’inconveniente di favorire l’insorgenza delle malattie fungine, mentre un aspetto positivo è il minor costo rispetto ad altre tipologie
  • Irrigazione a goccia: più ecologico, fa risparmiare acqua e previene le malattie fungine delle piante. Si utilizza per gli ortaggi in serra e pieno campo, per piccoli frutti, frutteti, aromatiche. I tubi dell’irrigazione a goccia vanno stesi quasi per ogni fila di ortaggi, quindi comporta costi di acquisto di tutto il materiale (tubi, attacchi, ecc) e manodopera. Però consente un risparmio di acqua e minore incidenza di malattie: maggiore efficienza e minore perdita di prodotto    
  • Irrigazione per scorrimento
  • Irrigazione antibrina: tecnica particolare utilizzata nei frutteti e vigneti per preservarli dalle gelate.

Concimazione

Prima della semina e trapianto si fa un intervento di concimazione di fondo. In genere si usano ammendanti organici come letame o compost.

A seconda della tipologia di coltivazione si realizzano altri interventi di concimazione, che differiscono per:

  • specie coltivata (che hanno cicli di diversa durata) 
  • conduzione: biologico o convenzionale

Nel convenzionale (non bio) la concimazione è prevalentemente basata su su concimi minerali solubili mentre nel bio i prodotti sono di origine naturale. 

I cosi sono:

  • acquisto concime
  • spandimento
  • piano di concimazione da parte di un tecnico

Pacciamatura con teli  

Questa procedura è utilizzata per gli ortaggi (quelli che si trapiantano e che quindi non si seminano direttamente a dimora), le piante aromatiche, le giovani piante da frutto, i piccoli frutti.

Questa procedura serve per impedire la crescita delle piante infestanti.

La procedura è:

  • 1. stendere il telo sul terreno lavorato
  • 2. forare il telo nei punti di trapianto delle piantine (esempio pomodori a 50 cm di distanza uno dall’altro)
  • 3. trapianto.

I costi: Acquisto del telo in rotoli di lunghezza varia che può raggiungere centinaia di metri, manodopera.

Le macro tipologie di semina sono essenzialmente 2

  • Semina diretta o a dimora: semina direttamente nel luogo dove si troveranno le piante  
  • Trapianti: molti ortaggi (pomodoro, melanzana, cavoli e tanti altri) si mettono a dimora col trapianto di piantine anziché con la semina in campo, che si pratica invece per piselli, fagioli, per le altre leguminose da pieno campo (cece, lenticchia ecc.), per tutte le cerealicole, i foraggi e i medicali.

L’acquisto di piantine è una voce di costo importante per le aziende ad indirizzo orticolo

La potatura

E’ un procedimento che si pratica per le seguenti tipologie di aziende agricole

  • piante da frutto e vite, ogni anno in inverno e durante la stagione vegetativa, o ad anni alterni a seconda delle specie;
  • piccoli frutti (lamone, mirtillo, ribes ecc.)
  • piante aromatiche perenni
  • ortaggi: non si può parlare proprio di potatura, ma di interventi particolari quali la sfemminellatura o scacchiatura del pomodoro: tecnica che consente la crescita a stelo unico della pianta e che consiste nell’eliminazione dei germogli laterali. E’ un lavoro che durante la stagione richiede molte ore di manodopera.

La difesa fitosanitaria

business plan azienda agricola, tipologie di difesa fitosanitarie

La quasi totalità delle colture prevedono un programma di difesa fitosanitaria nei confronti di malattie, parassiti e avversità abiotiche (danni da gelo, insolazione, ecc.) Gli ortaggi e i cereali annuali hanno un ciclo breve, di un numero variabile di mesi a seconda delle specie, mentre le specie arboree (vite, olivo, fruttiferi), piccoli frutti ed aromatiche perenni durano molti anni. 

La difesa fitosanitaria è diversa a seconda del metodo agricolo adottato:

– biologico – convenzionale/integrato – integrato 

Nel bio si lavora molto sulla prevenzione: 

  • distanze/sesti di impianto ampi
  • rotazioni colturali lunghe
  • irrigazione a goccia
  • cura della biodiversità nell’ambiente
  • scelta di varietà vegetali resistenti o tolleranti alle avversità più comuni

I costi per la difesa e la protezione delle piante sono:

  • acquisto prodotti
  • DPI (dispositivi protezione individuale)
  • irroratrici, pompe e loro manutenzione 
  • acquisto trappole a feromoni, alimentari, cromotropiche ecc.
  • reti antinsetto
  • reti antigrandine
  • corso per patentino trattamenti
  • consulenze agronomiche
  • manodopera per trattamenti e pulizia attrezzature

La raccolta può essere:

  • manuale: a seconda delle colture cambia molto la spesa (ad esempio per i fagioli è più lenta rispetto alle melanzane)  
  • meccanica: in alcuni casi c’è raccolta anche meccanica (ad esempio per le patate c’è un apposito macchinario che scava e le porta in superficie, quindi serve manodopera per raccolta in cassette e caricamento sul carro raccolta)

A seconda delle dimensioni aziendali servono carri per la raccolta e sicuramente per vigneti e frutteti.

Molti prodotti dopo la raccolta richiedono mondatura e pulizia dalla terra, spesso questo avviene in vasche di lavaggio

Lo stoccaggio

In linea generale lo stoccaggio può essere di 2 macro tipologie

  • ortaggi e frutta: necessaria la cella frigo, tranne rare eccezioni di consegna al cliente immediatamente dopo la raccolta
  • altre colture: utilizzati magazzini e silos

business plan azienda agricola, canali di vendita

La vendita può seguire diversi canali

Grande distribuzione  Spaccio agricolo: se si ha uno spaccio agricolo per la vendita diretta i costi sono relativi a personale addetto, packaging, eventuale affitto, utenze e spese varie.

Consegne dirette: i costi sono riconducibili al mezzo per le consegne, al personale addetto alle consegne ed alle cassette

Mercati: pagamento suolo pubblico o spazio, personale addetto

L’assicurazione

Importante valutare

  • L’assicurazione contro eventi atmosferici (grandine)
  • L’assicurazione fabbricati (serre etc.)

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Link esterni e fonti utili

Modello di Business: definizione (wikipedia)

Business plan: definizione (wikipedia)

Azienda Agricola (wikipedia)

Ministero dell’agricoltura

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ANDREA DAMA

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In circa 20 anni di esperienza lavorativa ho acquisito esperienze in ambito commerciale (6 anni ) controllo di gestione ( 6 anni ) supporto alla direzione aziendale, diventando in seguito consulente direzionale e manager a P IVA ( 10 anni ) affrontando professionalmente situazioni eterogenee in settori e dimensioni aziendali di ogni tipo.

Lavorando e studiando ho ottenuto un diploma di perito tecnico, una laurea breve in Amministrazione Aziendale, una laurea in Economia Aziendale ed un Master in Finance e Merchant Banking (operazioni straordinarie, private equity-venture capital, start up).

Questo background mi permette di avere una visione a 360° delle problematiche aziendali, garantendo una notevole efficacia in fase di analisi, di pianificazione e di svolgimento delle attività operative. 

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Come scrivere un business plan efficace nel 2022 | Guida Completa

 Rudy and Peter Skitterians da Pixabay

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Come fare un business plan aziendale chiaro e affidabile. Un business plan è  un documento scritto che descrive le attività principali dell’azienda agricola o di trasformazione, gli obiettivi , il modo in cui la governance prevede di raggiungere i propri obiettivi e ridurre al minimo il Rischio di Impresa

Redigere un Business Plan è il primo ed importantissimo step prima di avviare una qualsiasi attività imprenditoriale.

L’obiettivo specifico è quello di fornire una descrizione dettagliata del tuo nuovo prodotto o servizio, una concreta strategia per fare successo, creare un ambiente di entusiasmo per colpire gli investitori, le banche, e le persone che saranno coinvolte nel tuo progetto (Team).

Un Business Plan ti darà la possibilità di valutare a 360° il tuo progetto. Un metodo, un veicolo da offrire ai  potenziali investitori, manager o altre figure, che finanziano il tuo progetto, per studiare la fattibilità della tua idea e decidere se concederti anche parzialmente il credito di cui hai bisogno per finanziare o cofinanziare gli investimenti e  le tue operazioni correnti.

Pertanto, il tuo obiettivo  è quello di fissare, mettere su carta un piano d’azione che  ti aiuta a sfruttare tutte le opportunità e superare gli ostacoli che ti troverai lungo il percorso che ti portano ai risultati.

Capire in anticipo  e mitigare e ridurre  il rischio dei problemi che potrebbero manifestarsi nel ciclo di vita del modello di business avviato.

Detto ciò permettimi di mostrarti gli step by step  del tuo business plan nel settore della produzione agricola.

Se sei una impresa già costituita f otografa alla data attuale la situazione aziendale, fai una sorta di inventario:

1) Denominazione dell’ impresa, sede legale, data di costituzione, Codice fiscale e Partita Iva, eventuale qualifica di IAP ( imprenditore agricolo professionale) o Coltivatore Diretto. In caso di società indicare la ripartizione del capitale sociale tra i soci alla data attuale, riportare per ogni socio quote societarie, data di nascita, Carica coperta nella società e qualifica di IAP o coltivatore diretto.

Per ogni socio aggiungere informazioni inerenti al titolo di studio, le esperienze professionali maturate, i corsi di specializzazione, altre esperienze di rilievo.  l’occupazione attualmente svolta, la eventuale  partecipazione ad altre società (quote/azioni, cariche sociali, consulenze).

2) Dati catastali dei terreni aziendali con indicazione del comune, foglio, particella, superficie e titolo di possesso.

3) in caso di impianti arborei indicare la coltura, la varietà, la superficie, il sesto di impianto. e l’età dell’impianto   (anni passati dal trapianto della piantina / pianta ad oggi )

4) Indicare i dati catastali dei fabbricati e relativa conformità edilizia e catastale, se presenti.

5) Illustrare l’attuale offerta al mercato di riferimento. Descrivere  i prodotti e servizi attuali e il piano di coltivazione sulla superficie aziendale negli ultimi tre anni e nell’anno attuale di previsione. in questa sezione si descrive la coltivazione, la superfice agricola Utilizzata, la resa in ettaro, la quantità prodotta, la destinazione (trasformata, reimpiegata), la quantità venduta, il prezzo unitario, la produzione lorda vendibile.

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In caso di produzione zootecnica o trasformazione indicare la categoria e la tipologia di capo, il numero dei capi, i mesi di permanenza nella categoria, la consistenza media annua, gli acquisti e le vendite  di  n. capi nell’anno il loro prezzo unitario, e relativo importo, produzione lorda vendibile.

In caso di produzione del latte  riportare se si tratta di latte bovino, ovino o caprino. Numero di capi in produzione, quantità in litri per capo, quantità prodotta totale, quantità vendita, prezzo unitario per litro.

In caso di trasformazione del latte in formaggio indicare il coefficiente di trasformazione, la quantità prodotta in kg, prezzo unitario €/kg, Produzione lorda vendibile.

Nel caso di attività connesse all’attività agricola principale ( ad esempio manutenzione verde pubblico, agriturismo, fattoria didattica, escursioni, indicare i giorni dedicati a tali attività, le quantità vendute, il prezzo unitario e relativo fatturato annuo.

6) Descrivere dettagliatamente il  processo produttivo aziendale per i singoli prodotti e servizi.

7) Indicare per singoli prodotti freschi e trasformati il mercato di riferimento e relativa incidenza percentuale del fatturato ( Locale, Regionale, Nazionale, Estero)

8) Calcolare i costi variabili di coltivazione per le singole coltivazioni ultimi tre anni ed attuali,  in termini di mezzi tecnici (sementi, piantine, concimi, fertilizzanti, antiparassitari) e gli altri costi diretti delle coltivazioni ( manodopera diretta, carburanti e lubrificanti, Noleggi, costi per altri servizi di raccolta, potatura, materiali di consumo come cassette, teli, spago, tutori, arnie impollinatori, etc, altri costi diretti.

Calcolare i costi variabili per gli allevamenti negli ultimi tre anni ed attuali indicando il numero di capi per ogni categoria (bovini, ovini, etc) e le spese per la gestione dei capi: acquisto capi, manodopera diretta, foraggi, mangimi, veterinario, medicine, fecondazione artificiale, trasporto, altri costi diretti.

Calcolare i costi variabili  delle trasformazioni e confezionamento  dei prodotti vegetali trasformati, latte, formaggi indicando i costi per: manodopera diretta, materia prima acquistata, materiale di consumo, servizi di lavorazione esterni, deposito conto terzi, materiale di confezionamento, consulenze tecniche.

Infine i costi delle attività connesse negli ultimi tre anni e situazione attuale. Indicare i costi della manodopera diretta, materia prima acquistata, materiali di consumo, servizi di lavorazione esterni, materiale di confezionamento, consulenza, etc

9) calcolare i coati fissi negli ultimi tre anni e nella situazione attuale. Manodopera indiretta e addetti struttura, commerciali, amministrativi. Costi per riparazione e manutenzione, consumi energetici. consumo di acqua. Costi di vendita per provvigioni , trasporto, consulenza prodotto e marketing. Spese per pubblicità e promozione quali mostre, fiere, pubblicità in genere.

Spese per assicurazioni, ricerca e Sviluppo altre consulenze contabili, amministrative, legali, di laboratorio.

Spese per affitto terreni, leasing, altri beni di terzi.

Quantificare il magazzino prodotti fini e semilavorati.

Quantificare le imposte in reddito agrario (in caso di solo affitto / proprietà)  e domenicale da visure catastali (in caso di  proprietà).

Rappresentare lo stato patrimoniale e il conto economico degli ultimi tre esercizi e della situazione attuale a previsione al 31/12/.

Abbiamo completato la fotografia della situazione aziendale.

A questo punto l’impresa agricola intende fare il salto di qualità introducendo nuovi investimenti per aumentare la competitività, il rendimento globale, e la sostenibilità dell’azienda agricola.

1) Quindi la prima cosa da fare è descrivere gli investimenti  o programma che si intende realizzare illustrandone le caratteristiche tecniche. Generalmente i beni devono essere nuovi di fabbrica se si partecipa a qualche misura del PSR o di Ismea.

2) Per ogni bene di investimento riportare la spesa, co efficiente di ammortamento e indicazione del fornitore o voce di prezziario. Creare un computo metrico degli investimenti che raccogli il reale fabbisogno finanziario per investimenti. Indicare per ogni voce di investimento gl importi delle opere edili, degli impianti, delle macchine, attrezzature, beni immateriali, il periodo di esecuzione anche con ausilio del diagramma di Gantt.

3) Qualora si richiedono agevolazioni a valere su misure regionali, nazionali ed europee indicare la tipologia di sovvenzione (contributo o mutuo agevolato, tasso zero, etc) la percentuale di copertura sul totale investimento e relativa agevolazione richiesta sulla spesa prevista.

4) specificare le condizioni previste relativamente al mutuo ordinario o agevolato richiesto. Occorre indicare per chiarezza, importo, durata del mutuo, tipologia rata se annuale , semestrale, mensile, il numero di rate in pre ammortamento, l’importo della singola rata di mutuo.

Poiché si richiede un mutuo occorre indicare le garanzie reali e/o di firma che si intendono prestare a favore dell’Istituto concedente a fronte del mutuo  previsto.

In particolare: – Nel caso di concessione di ipoteca di primo grado indicare dettagliatamente i beni da assoggettare ad ipoteca fornendo tutta la documentazione utile ad effettuare una stima dei beni stessi (relazione notarile intestata all’Istituto finanziario, nella quale si attesti l’inesistenza, nel ventennio precedente, di formalità pregiudizievoli sugli immobili sui quali iscrivere ipoteca di 1° grado in favore dell’istituto concedente il mutuo, visure catastali, estratti di mappa, anno di costruzione e/o ristrutturazione in caso di fabbricati, accatastamento, concessioni edilizie e/o permessi a costruire, titoli di possesso, certificato agibilità, ecc.); in caso di fabbricati si suggerisce di allegare necessariamente planimetrie catastali.

Nel caso in cui il bene concesso in garanzia sia di proprietà di un terzo datore, oltre alla documentazione indicata al punto precedente, una dichiarazione di assenso all’iscrizione di ipoteca a favore dell’istituto concedente.

In caso di fideiussione, fornire referenze del garante a copertura dell’importo richiesto a garanzia ed indicarne i relativi costi.

5) Riepilogare il fabbisogno in investimenti immateriali, materiali ed Iva sugli investimenti,  le fonti di copertura dell’investimento (IVA inclusa) previste, (fondo perduto, Mutuo, Prestito, flusso di cassa, finanziamenti a breve, apporto soci, mezzi propri, allegando referenze bancarie a dimostrazione della diponibilità di mezzi propri del soggetto proponente.

6) Descrivere dettagliatamente il processo produttivo dell’azienda post-intervento (per ogni tipologia di prodotto aziendale) quantificando e descrivendo l’impiego delle risorse impegnate in ciascuna fase, indicando le mansioni svolte da ognuna

7) Una sezione dedicata alla rappresentazione della struttura del mercato di riferimento e descrizione della clientela principale servita, nonché i canali di distribuzione che si intendono utilizzare.

8) Indicare, in questa nova sezione, attraverso l’utilizzo di tabelle, tutte le ipotesi produttive che consentono di rappresentare e verificare dettagliatamente la composizione del fatturato derivante dalle produzioni vegetali, dei prod0tti aziendali trasformati. produzione zootecnica e trasformazione, attività connessa  nei prossimi 5 anni. Le voci di costo rimangono le stesse di quelle descritte nella parte di riferimento ante investimento.

9) riepilogare l’offerta previsionale, in quantità prodotte nel 5 anni

10) Quantificare i costi di produzione variabili e fissi dei prossimi 5 anni per le coltivazioni, prodotti zootecnici di filiera (bovini, suini, ovini, etc), attività connesse.

11) Descrivere il mercato in cui il proponente intende operare, le sue dimensioni (generale e target), l’ambito geografico di riferimento (es. Italia, Lazio, Comune di Roma, ecc.)

12) Descrivere la clientela potenziale cui è destinato il prodotto/servizio offerto

13) Elencare i principali concorrenti per il nuovo prodotto/servizio, specificandone la ragione sociale, la localizzazione, il dimensionamento (addetti, fatturato), la quota di mercato posseduta.

14) Descrivere le caratteristiche dei prodotti/servizi dei principali concorrenti e indicare i relativi prezzi di vendita.

15) Indicare la clientela target specificandone le caratteristiche ed allegando, ove possibile le lettere d’intenti.

16) Illustrare  e descrivere la politica dei prezzi di vendita, confrontando i prezzi che l’azienda agricola  intende applicare e quelli applicati dai concorrenti per la stessa categoria di prodotto

17) Illustrare e descrivere le scelte distributive dell’impresa agricola specificando i canali prescelti e i contatti già attivati

18) Indicare le azioni promozionali e pubblicitarie che intende attuare ( marketing digitale, social media marketing, funnel, SEO, Google Adv, Facbook ADV, SEM. Specificare i relativi canali e costi.

19)  illustrare la redditività attesa dell’iniziativa (conto economico previsionale a 5 anni, stato patrimoniale a 5 anni  e le fonti di copertura disponibili (Cash flow)  a fronte dei fabbisogni finanziari generati dal programma di investimenti e di spiegare le ipotesi alla base delle previsioni economico-finanziarie.

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Come si crea un business plan per un progetto agricolo?

progetto agricolo  business plan ppt pdf word

I nostri esperti hanno creato un business plan per un progetto agricolo , completamente personalizzabile.

Lanciare un'attività agricola è un'idea che piace a alcuni professionisti. Tuttavia, prima di iniziare, è necessario elaborare un business plan strutturato e completo. Un documento come questo fornisce la possibilità di stabilire un piano di sviluppo per il tuo progetto agricolo analizzando, ad esempio, le spese iniziali, i concorrenti, le linee del bilancio previsionale, gli indicatori del mercato o ancora gli utili futuri del tuo progetto agricolo. Oltretutto, il business plan del tuo progetto agricolo costituisce un valido supporto nel caso di una richiesta di finanziamento presso una banca. Quali elementi inserire nel business plan di un progetto agricolo? Quanto dovrebbe essere lungo un business plan? È possibile stimare il budget iniziale del tuo progetto agricolo? Quali sono i grafici finanziari da presentare in questo documento? È possibile analizzare il punto di pareggio di un progetto agricolo? Questo articolo risponde a queste domande. D'altro canto, per avere probabilità di successo più alte, puoi scaricare il nostro business plan adatto a un progetto agricolo .

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L'elaborazione del business plan di un progetto agricolo

È necessario creare un business plan per un progetto agricolo.

Realizzare un business plan per un progetto agricolo permette di: - studiare i dati più recenti in relazione al mercato agricolo - analizzare le dinamiche del settore agricolo - sintetizzare i fattori di successo di un progetto agricolo - comprendere i tuoi segmenti di mercato così come i loro bisogni - scegliere una proposta di valore per questo nuovo progetto - studiare i progetti agricoli concorrenti considerando la loro strategia - individuare i vantaggi competitivi per il tuo progetto agricolo - sintetizzare, tramite un Business Model Canvas, il modello di business del tuo progetto agricolo - redigere un piano di 3 anni (in più fasi) - valutare gli eventi che possono verificarsi nel gestire il tuo progetto agricolo - mostrare a un istituto bancario che il tuo progetto agricolo ha un vero potenziale di redditività I nostri esperti hanno cercato di stilare un buon business plan per un progetto agricolo , che rispetti i punti appena citati.

Cosa deve mettere insieme il business plan di un progetto agricolo?

Un business plan raggruppa un numero importante di informazioni, rapporti e studi. Ciononostante, è necessario che questi dati vengano ben raggruppati affinché si possa ottenere un piano d'affari di facile lettura. Questo è quello che abbiamo fatto nel nostro business plan per un progetto agricolo . Il documento si struttura in cinque parti differenti che analizzeremo qui di seguito. La parte iniziale è quella dell' “Opportunità del Mercato” . In questa parte, il nostro staff va a studiare delle cifre e dei dati riguardo al mercato agricolo. I dati vengono aggiornati regolarmente. Questa parte consente anche di sintetizzare le proposte del mercato agricolo (per esempio l'uso dei biocarburanti, la valorizzazione dei metodi di produzione alternativi, la robotica nelle pratiche agricole, lo zero rifiuti, o ancora i collari collegati per le mucche). Concludendo, identifichiamo i criteri che consentono a un progetto agricolo di avere successo. La seconda parte del business plan è quella della “Presentazione dell'attività” . Quest'ultima ci offre la possibilità di introdurre il tuo progetto agricolo: Quali tipi di colture si trovano nell''azienda agricola? In quale regione si trova l'azienda agricola? Qual è la capacità produttiva? etc.). Questa parte presenta anche la proposta di valore del tuo progetto agricolo. Infine, abbiamo la presentazione del titolare del progetto (la persona che ha creato questo progetto imprenditoriale). Successivamente, c'è la parte indicata come “Studio del Mercato” che consente di elencare i segmenti di clientela per il tuo progetto agricolo. Vengono presentati anche i progetti agricoli concorrenti mediante un'analisi della concorrenza. Questa parte include , in particolare, un'analisi SWOT, uno strumento utilizzato per reperire i punti di forza e di debolezza del tuo progetto agricolo, mostrando, allo stesso tempo, opportunità e minacce potenziali presenti sul mercato. Successivamente, la parte della “Strategia” ci permette di mostrare una strategia di marketing contenente tutte le iniziative che consentiranno al tuo progetto agricolo di raggiungere velocemente il punto di pareggio. Si illustra anche una vera strategia di marketing che determini una crescita del fatturato. Infine, il nostro business plan per un progetto agricolo si conclude con una parte finale intitolata “Finanze” , per illustrare una strategia finanziaria di tre anni del tuo progetto agricolo.

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Come redigere un Executive Summary di un progetto agricolo?

Al fine di ottenere l'Executive Summary del tuo progetto agricolo, è necessario considerare determinati punti. Innanzitutto, l'Executive Summary deve essere di una lunghezza ragionevole. Ricorda di non scrivere più di 2 pagine. In realtà, si tratta dell'introduzione del business plan del tuo progetto agricolo. Ciononostante, questo deve essere didattico, quindi essere in grado di dimostrare che il tuo progetto agricolo costituisce un progetto solido e remunerativo. Evita errori ed elenca i punti di forza di questo progetto imprenditoriale (per esempio: ha macchine di qualità ed efficaci, ha un negozio online (per vendere la sua produzione), collabora con molti commercianti e società di distribuzione alimentare o ancora adotta le ultime innovazioni (uso di biocarburanti, metodi di produzione alternativi, zero rifiuti, ecc.)). Il tuo Executive Summary deve rispettare una certa struttura. Puoi lasciarti ispirare da quella del nostro business plan per un progetto agricolo , citato precedentemente nell'articolo.

Come redigere un'analisi di mercato di un progetto agricolo?

Uno studio di mercato studiato per il tuo progetto agricolo offre l'opportunità di identificare i fattori che possono condizionare il tuo progetto, tra i quali troviamo il comportamento del mercato, le dinamiche settoriali oltre che i dati e lo studio della concorrenza. Ogni progetto deve, in realtà, iniziare da una solida ricerca di mercato. Come fare? Consigliamo di raggruppare una certa quantità di informazioni. Di seguito, gli elementi presenti nella sezione denominata "Ricerca di mercato" del nostro business plan studiato per un progetto agricolo : - i dati e le analisi attuali che caratterizzano il mercato agricolo - le ultime proposte del mercato agricolo - i segmenti del mercato del tuo progetto agricolo - l'analisi dei progetti agricoli concorrenti - degli esempi di vantaggi competitivi - la SWOT per un progetto agricolo

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Gli aspetti essenziali di un business plan per un progetto agricolo

In cosa consiste il modello economico di un progetto agricolo.

Il modello di business di un progetto agricolo prevede l'acquisizione di terreni agricoli, l'utilizzo di tecnologie di produzione efficienti e l'implementazione di pratiche agricole sostenibili. Inoltre, comporta la commercializzazione dei prodotti agricoli attraverso canali di distribuzione appropriati, nonché la gestione dei rapporti con i clienti e la fornitura di servizi agli agricoltori. Il più delle volte, in un business plan, andiamo a illustrare il business model del tuo progetto imprenditoriale attraverso un Business Model Canvas. Questo canvas permette di cogliere facilmente le caratteristiche fondamentali del tuo progetto imprenditoriale, soprattutto la proposta di valore, la politica dei prezzi, i partner, ecc. Il nostro business plan studiato per un progetto agricolo comprende un Business Model Canvas (redatto) sviluppato appositamente per questa attività.

Come definire i segmenti di mercato di un progetto agricolo?

Segmentare il mercato significa suddividere tutto un insieme di soggetti (e o di imprese) in segmenti simili. Per te, sarà necessario ripartire i profili che potrebbero voler acquistare i tuoi prodotti agricoli. Perché questa operazione è così importante? La segmentazione di mercato ti consente di strutturare la presentazione della clientela nel tuo business plan. Allo stesso modo, questa iniziativa ti aiuterà a raggiungere la tua clientela con più forza (ad esempio, segmentando la varietà di offerta e i diversi messaggi del tuo progetto agricolo secondo i segmenti). Dei possibili segmenti di mercato del tuo progetto agricolo possono essere i privati della regione, i negozianti e i distributori o le persone che preferiscono produrre nel rispetto dell'ambiente. All'interno del business plan adatto a un progetto agricolo potrai trovare una ricerca dettagliata dei segmenti di mercato redatta per questa attività.

Come elaborare l'analisi della concorrenza di un progetto agricolo?

Non sarai mai solo nel mercato agricolo. Troverai comunque i progetti agricoli concorrenti da fronteggiare. Il tuo business plan deve illustrare uno studio di questi concorrenti. Si rivelerà necessario presentare le loro caratteristiche rilevanti, senza dimenticare i loro punti forti e i loro punti di debolezza. Elenca soprattutto le loro debolezze (per esempio: una scarsa produttività, la mancanza di trasparenza sulle modalità di utilizzo dei prodotti, l'uso di sostanze chimiche nocive, la mancanza di impegno nel campo della responsabilità ambientale o una carente strategia di distribuzione). Perché? Perché questi elementi comportano senza alcun dubbio frustrazione fra i diversi clienti dei progetti agricoli concorrenti. Sfrutta questa situazione a tuo vantaggio, e analizza dei vantaggi concorrenziali per il tuo progetto agricolo. Un vantaggio in termini di concorrenza è un'ottima possibilità, che potrà aiutare il tuo progetto a superare i suoi concorrenti sul mercato. Di seguito, determinati esempi di vantaggi concorrenziali che possiamo sviluppare per un progetto agricolo: - offre nuovi prodotti (come le bacche di Goji, olio di semi di zucca, ecc.) - presenta una grande capacità produttiva - adotta metodi di produzione eco-sensibili - mostra trasparenza in merito allo sfruttamento dei prodotti - evita l'uso di sostanze chimiche dannose - ha un negozio fisico per la vendita dei suoi prodotti - ecc. Scarica il nostro business plan per un progetto agricolo per ottenere un'analisi concorrenziale già redatta nonché la lista dei vantaggi competitivi redatta per questo settore.

Come mettere a punto la matrice SWOT del tuo progetto agricolo?

La matrice SWOT del business plan costituisce uno schema importante per capire bene i punti di forza e i punti di debolezza di un progetto, come il tuo progetto agricolo. Ciononostante, la SWOT è importante per comprendere le opportunità e le sfide potenziali. Una SWOT analysis ben realizzata del tuo progetto agricolo deve essere sintetica e pertinente. Costituisce un esercizio pericoloso per i giovani imprenditori , che frequentemente elaborano delle SWOT sconnesse, che mancano di convinzione e raramente leggibili. Eppure, così come il Business Model Canvas, l'analisi SWOT ha la facoltà di essere una rappresentazione di sintesi, che espone un numero elevato di elementi riguardanti il tuo progetto agricolo in poche righe. Per avere un'analisi SWOT redatta e modificabile, consulta il nostro business plan adatto a un progetto agricolo .

Come mettere a punto la strategia di marketing per un progetto agricolo?

Nel business plan del tuo progetto agricolo, dovrai creare un piano strategico efficace per garantire la crescita della tua attività. La strategia di marketing riunisce l'insieme di azioni effettuate in modo che un numero sempre maggiore di clienti sia invogliato a acquistare i tuoi prodotti agricoli. Per fare un esempio, tra queste potremmo prendere in considerazione lo sviluppo di un sito web professionale per il tuo progetto agricolo. Ciò aiuterà i tuoi clienti futuri a trovarti anche sul web. Il sito dovrà raggruppare delle informazioni e dei dati riguardanti il tuo progetto agricolo. Converrà anche agire per ottimizzare il suo posizionamento online (la SEO) e, in particolare, fare attenzione a un certo numero di parole chiave, affinché il tuo progetto agricolo sia al primo posto fra i diversi risultati di Google. Per poter essere certi di posizionarsi in alto dei risultati su Google, puoi anche investire parte del budget nelle Google Ads. Il tuo progetto agricolo deve allo stesso modo essere presente su tutti i social media. Facebook Ads consente di promuovere il tuo progetto agricolo e l'intera offerta agli utenti della rete. Questo è un'iniziativa efficace per ottenere più clienti. Il marketing del tuo progetto agricolo non si fa solo sul web. Si possono prevedere allo stesso modo dei supporti fisici. È possibile , ad esempio, produrre dei supporti pubblicitari per il tuo progetto agricolo. Inoltre, hai la possibilità di dare luogo a delle partnership con delle attività (in particolare quelle che si rivolgono allo stesso pubblico) che ti aiuteranno a sviluppare la tua attività. Ci sono tante tecniche e risorse di marketing per il tuo progetto agricolo. Scopri tutto nel business plan per un progetto agricolo .

L'aspetto finanziario del business plan del tuo progetto agricolo

Un business plan ben realizzato comporta una strategia finanziaria con un numero importante di indicatori. Bisogna, tra l'altro, calcolare il fatturato del tuo progetto agricolo. È necessario che queste previsioni siano idonee. Il nostro piano finanziario adatto a un progetto agricolo contiene un sistema di verifiche che consente a noi creatori d'impresa di ottenere previsioni e stime realistiche. All'interno di questo modello, i prezzi dei prodotti e delle coltivazioni del tuo progetto agricolo sono ovviamente modulabili (al fine di testare più ipotesi). D'altro canto, bisognerà preparare un budget iniziale proprio per il tuo progetto agricolo. Il suddetto budget, presenta tutti gli investimenti di avvio e le somme associate. L'analisi delle linee di redditività rappresenta anche una parte importante del business plan del tuo progetto agricolo. Questa analisi consente di conoscere l'importo totale che il tuo progetto deve avere per essere conveniente. Lo studio della redditività offre anche diverse informazioni a proposito dei vantaggi futuri ai quali dovrai mirare con il tuo progetto agricolo. Non dimenticare di esaminare i costi frequenti del tuo progetto agricolo. Tra queste si possono trovare l'acquisto e la manutenzione di macchine e attrezzature agricole, il costo dell'affitto (se si tratta di una locazione commerciale), i salari dei lavoratori agricoli o l'assicurazione utilizzata per proteggere l'azienda. In ultimo, anche la qualità della strategia finanziaria del tuo progetto agricolo può essere studiata grazie al rapporto dei bilanci intermedi di gestione, al dettaglio del fabbisogno di capitale circolante e agli indici finanziari. Naturalmente, tutti questi indicatori, indici e tabelle finanziarie sono presenti nel nostro piano finanziario per un progetto agricolo .

Altri grandi articoli Lanciare un progetto agricolo profittevole Elaborare un studio di mercato per un progetto agricolo La redditività di un progetto agricolo Il budget per il lancio un'attività agricola Redarre un plan finanziario per un progetto agricolo Progetto agricolo: la richiesta di finanziamento (consigli)

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Business plan azienda agricola: come avviare questo business

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Nel focus di oggi parliamo del Business plan azienda agricola . In particolare, ci concentreremo su un aspetto molto importante: come avviare questo tipo di progetto imprenditoriale.

Parleremo anche del piano aziendale, uno strumento che anche in questo modello di business è fondamentale!

Come avviare un’azienda agricola: cosa sapere

Avviare un’azienda agricola richiede tempo, impegno e dedizione, ma può essere un’attività molto gratificante sia dal punto di vista finanziario che personale. Ma come iniziare? Ti indichiamo 7 passi da seguire

  • Definire il modello di business : decidere quali prodotti o servizi offrire, quali mercati di riferimento colpire e come distribuire i prodotti.
  • Scegliere con cura la location : valutare le opzioni per la posizione dell’azienda in base alle esigenze specifiche del modello di business. Ovviamente sarà necessario decidere con grande attenzione i terreni, valutando, ad esempio, livello di fertilità della zona, esposizione alla luce del sole etc.
  • Acquisire le competenze necessarie : imparare tutto ciò che è possibile sulla coltivazione o l’allevamento degli animali scelti, nonché sulla gestione di un’azienda agricola.
  • Attenzione alle normative : assicurarsi di comprendere e seguire tutte le leggi e i regolamenti locali, statali e federali che riguardano l’attività agricola.
  • Sviluppare un piano finanziario : creare un piano finanziario dettagliato che includa una stima dei costi di avvio, dei ricavi e dei profitti previsti. Ecco come preparare il tuo piano finanziario
  • Acquisire le attrezzature e le risorse necessarie : acquistare o noleggiare le attrezzature e le risorse necessarie per avviare e gestire l’azienda.
  • Promuovere l’azienda : sviluppare una strategia di marketing per promuovere l’azienda e i prodotti o servizi offerti.

Come ottenere fondi per un’azienda agricola?

Parliamo di un altro aspetto fondamentale relativo al business plan azienda agricola: la liquidità.

La liquidità è un fattore importante per qualsiasi tipo di business, soprattutto in fase di avviamento. I dati affermano che proprio la mancanza di fondi è fatale, nei primi mesi di vita, per tantissime startup e aziende. Di conseguenza, più aumenta la capacità di fare fund raising, tanto più incrementano le possibilità di successo .

Ma è possibile ricorrere al fund raising per un’azienda agricola ? Certamente sì. Le strade a disposizione sono diverse. Vediamone qualcuna.

Innanzitutto, è possibile richiedere prestiti bancari . Ad esempio, è possibile contattare le banche locali per richiedere prestiti aziendali o prestiti garantiti dallo Stato. Si può ricorrere anche a finanziamenti governativi .

Esistono infatti diversi programmi di finanziamento governativo disponibili per le aziende agricole, come ad esempio il Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale .

Una soluzione efficace è lo sfruttamento delle opportunità di finanziamento della comunità. Ci riferiamo alle piattaforme di crowdfunding o il coinvolgimento di investitori locali per raccogliere fondi.

Inoltre, si può pensare di utilizzare i fondi delle assicurazioni : se si dispone di un’assicurazione sulla proprietà o sulla produzione agricola, ad esempio, potrebbe essere possibile utilizzare questi fondi per finanziare l’azienda in caso di perdite o danni.

Partecipare a bandi e/o premi di organizzazioni no profit o associazioni di settore : esistono diverse organizzazioni no profit e associazioni di settore che offrono finanziamenti alle aziende agricole, ad esempio sotto forme di concorsi. Un esempio? Coltiviamo Agricoltura Sociale di Confagricoltura .

Business plan azienda agricola: qualche consiglio

Passiamo ora ai consigli business plan azienda agricola.

Quando si richiedono finanziamenti per un’azienda agricola, è importante presentare un business plan dettagliato e ben strutturato che dimostri la fattibilità e il potenziale di successo dell’azienda. Un business plan azienda agricola è un documento vitale per qualsiasi attività, poiché fornisce, altresì, una roadmap che aiuta ad identificare gli obiettivi a lungo termine e le azioni necessarie per raggiungerli.

Ecco alcuni punti focali da considerare nella preparazione di un business plan azienda agricola :

  • Identificare i prodotti o servizi offerti : Quali colture o animali allevate, e quali servizi offrite come parte della vostra attività agricola?
  • Analizzare il mercato di riferimento : Chi sono i vostri clienti target? Dove si trovano e come li raggiungerete? Quali sono le loro esigenze e preferenze in termini di prodotto?
  • Valutare la concorrenza : Chi sono i vostri concorrenti più diretti e quali sono le loro forze e debolezze? In che modo il vostro prodotto o servizio è unico rispetto a quello dei concorrenti?
  • Determinare i costi : Quali sono i costi associati alla produzione e alla distribuzione dei vostri prodotti o servizi? Come prevedete di coprire questi costi e generare un profitto?
  • Sviluppare una strategia di marketing : Come intendete promuovere la vostra azienda e i vostri prodotti o servizi? Quali canali di marketing utilizzerete e come pianificate di raggiungere i vostri obiettivi di vendita?
  • Definire il modello di gestione : Chi sono i membri del team e quali sono i loro ruoli e responsabilità? Come prevedete di gestire l’azienda e assicurarne il successo a lungo termine?

Leggi anche: i segreti del business plan perfetto, tutti i passaggi da effettuare

Realizza il tuo Business Plan azienda agricola con Grownnectia!

Nel corso di questo articolo abbiamo sottolineato l’importanza del business plan azienda agricola. Un fondo, una banca, un singolo investitore, infatti, prima di scommettere su un progetto imprenditoriale, vorrà avere contezza della bontà del modello di business e avere dunque la ragionevole certezza del ritorno dell’investimento.

Il nostro consiglio è di non prendere sotto gamba questo aspetto. Hai bisogno di redarre il piano aziendale per la tua azienda agricola? Puoi farlo da solo, con il tuo team, ma puoi anche affidarti ad esperti del settore.

Nel caso che, all’interno della tua squadra di lavoro,  tu non abbia tutte le figure professionali necessarie a far fronte alla complessità del documento, puoi rivolgerti anche a noi di Grownnectia . Saremo pronti ad ascoltare le tue esigenze e lavorare sodo per te: il tuo business plan per azienda agricola su misura sarà pronto in massimo 45 giorni!

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COME POSSIAMO AIUTARTI?

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Grazie al Pay4Grwoth® , il programma di pre-accelerazione, trasformiamo la tua idea in realtà , rendendo il tuo business sostenibile e profittevole. Sviluppiamo il tuo progetto, portandolo sul mercato fino alla raccolta fondi. Mentor e team a te dedicato per la parte esecutiva.

Onestà, rispetto, etica e professionalità sono alla base dei nostri valori.

La Call StartappiAmo è la selezione che abbiamo attivato per sostenere e supportare chi ha un’idea digitale. Co-finanziamo il tuo progetto imprenditoriale , se ad alto potenziale. Ad oggi abbiamo selezionato 18 startup per un valore di 3,2 milioni di euro .

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PERCORSO FORMATIVO: IL BUSINESS PLAN PER LE AZIENDE AGRICOLE

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Percorso formativo

Il Business Plan Per le aziende agricole

18 Gennaio – 8 Marzo 2022

rivolto a studenti, professionisti, aziende

WEBINAR con rilascio di attestato finale

{phocadownload view=file|id=753|text=Scarica il programma|target=s}

il percorso formativo di 60 ore e’ composto da

  • Stato patrimoniale e conto economico in un'azienda agricola – Per.Agr. Dott. Luciano Boanini
  • La dinamica finanziaria di un'azienda agricola – Per. Agr. Dott. Luciano Boanini
  • Il Business Plan: cos'è, a cosa serve e da cosa è formato – Per. Agr. Giovanni Bazzini / Dott. Andrea Pallecchi
  • Costruzione del Business Plan: dall'idea imprenditoriale al modello di Business – Per. Agr. Giovanni Bazzini / Dott. Andrea Pallecchi
  • Esempi e casi particolari: dall'azienda agricola semplice alla Societa’ di capitali – Per. Agr. Giovanni Bazzini / Dott. Andrea Pallecchi
  • Esercitazione: costruiamo insieme un business plan – Per. Agr. Giovanni Bazzini / Dott. Andrea Pallecchi
  • Il flusso di cassa scontato: un metodo per le proiezioni economiche e finanziarie – Dott Arch. Vittorio Moreni
  • Stima del valore finalizzata all'acquisto di un fondo rustico – Per. Agr. Angelo Arpano
  • Aspetti da prendere in considerazione ( e come documentarli) – Dott. Agr. Stefano Girardi
  • I dati da utilizzare  ( e come reperirli) – Dott. Agr. Stefano Girardi
  • Il modello Ismea di Business Plan – Dott. Michele di Domenico
  • Compiliamo il modello ISMEA di Business Plan, caso 1 – Dott. Michele di Domenico
  • Compiliamo il modello ISMEA di Business Plan, caso 2 – Dott. Michele di Domenico
  • Compiliamo il modello ISMEA di Business Plan, caso 3 – Dott. Michele di Domenico
  • Compiliamo il modello ISMEA di Business Plan, caso 4 – Dott. Michele di Domenico

  Webinar gratuito di presentazione Martedì 11 Gennaio alle ore 17.30

Link per iscriversi

https://event.webinarjam.com/register/179/9pmlzcr3

Scadenza iscrizioni:  17 Gennaio 2022

https://jforma.it/jforma/ext/extAutoregLinkVal.jsp?idu=8bc1960d-8da7-4c19-993d-4d88052359bd&ida=816&idc=138916&i=1

Quota d’Iscrizione :

680 + I.V.A. per gli iscritti all’Albo dei Periti Agrari e Periti Agrari Laureati e dei Dottori Agronomi e Forestali

425 + I.V.A. per gli studenti degli Istituti tecnici agrari , per gli studenti universitari, per gli iscritti al registro dei praticanti  e neo iscritti al Collegio dei Periti Agrari e Periti Agrari Laureati

850 + I.V.A. per gli iscritti ad altri ordini e collegi, ad associazioni o nessuna iscrizione

Segreteria Organizzativa

Valori Aziendali

Tel. 055/20.09.074

 email: formazione@valoriaziendali .it

Referente dell’iniziativa:

Per. Agr. Daniele Ferri, tel. 333/45.17.520 – email: [email protected]

Agli iscritti al Collegio dei Periti Agrari e Periti Agrari Laureati saranno riconosciuti 60 Crediti Formativi Professionali.

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A cura dello Staff di Formazione

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Come fare il business plan per un agriturismo

  • gennaio 31, 2022
  • Dott. Stefano Ventura

Business plan agriturismo: come farlo, consigli, incentivi

Se vuoi avviare un'attività e aprire un agriturismo , devi fare attenzione a non commettere errori, che potrebbero costarti caro.

Per rendere semplice questo lavoro (in realtà abbastanza impegnativo), abbiamo realizzato un software fatto apposta per l'agriturismo col quale potrai fare tu stesso il business plan , sia che abbia un paio di camere o tanti appartamenti, piscina e servizi accessori.

Il software calcola automaticamente il fatturato dell'agriturismo , tutte le tipologie di costo, i flussi finanziari e il bilancio CEE basandosi sui singoli elementi dell'agriturismo che hai progettato.

Gestisce fino a 15 tipologie abitative e 5 servizi accessori (escursioni, ristorazione, vendita prodotti) con le relative tariffe, volumi e costi.

Il software include un esempio per un caso reale, sia per la parte numerica che quella descrittiva, già inserito nel software e quindi facilmente modificabile e con aggiornamento automatico di tutti i valori.

Avrai a disposizione anche due scenari coi quali potrai fare ogni tipo di simulazione.

Il primo passo è costruire un efficiente business plan , un documento altamente specifico, che ti consente di individuare alcuni punti chiave, tra cui la spesa da sostenere e lo studio dei competitors .

Ricorda che, secondo quanto stabilito dal Codice civile nell'articolo 2135, si può avviare un agriturismo solo se si è riconosciuti come agricoltori e si producono, quindi, i prodotti messi a servizio dei clienti.

INCENTIVI PER APRIRE UN AGRITURISMO

Per avviare un'attività imprenditoriale e aprire un agriturismo, devi affidare il tuo progetto alla realizzazione di un documento : il business plan. Questo passaggio è, infatti, fondamentale per concretizzarela la tua idea.

Un business plan è la sintesi della tua attività, di cui riassume contenuti e caratteristiche .

Il documento ti permette di definire gli aspetti relativi all’apertura e alla gestione dell'agriturismo ed è fondamentale per richiedere agevolazioni.

Grazie a un business plan adeguato, potrai quindi realizzare il tuo sogno.

Il business plan per agriturismo è un documento dalla forte valenza strategica.

Contemplando per bene ogni singolo aspetto del progetto, avrai la certezza di avviare l'attività in modo propositivo , senza cadere in errori pericolosi.

Nel business plan sono riportate le spese , ma anche gli obiettivi prefissati.

Il business plan è un documento autorevole : crea una panoramica dettagliata dei competitors, delle risorsea disposizione e anche dei costida sostenere.

Ciò permette di entrare nel vivo del progetto e capire quali sono le fasi da rispettare.

Con un business plan realizzato in modo professionale, è possibile procedere alla richiesta di incentivi per aprire un agriturismo e agevolazioni fiscali.

Questo è un grande passo, soprattutto se sei un neoimprenditore.

ESEMPIO DI BUSINESS PLAN AGRITURISMO

Con il nostro software di business plan per agriturismi , potrai realizzare un business plan vincente, dettagliato e sicuro.

Il programma, pensato per aiutare a realizzare un progetto valido , designa la tua visione prospettica sul futuro, guidandoti in ogni passo e concretizzando il tuo progetto.

In questo documento fondamentale sono riportati i seguenti dati:

  • La descrizione del business: la tua missione, i tuoi punti di forza e quelli di debolezza
  • L'analisi di mercato: studio dei competitors e verifica dei prodotti e servizi erogati
  • Il piano marketing: la domanda, l'offerta e la segmentazione sul mercato
  • La produzione: ossia l'organizzazione del servizio in termini logistici
  • I finanziamenti: la richiesta di risorse economiche deve essere supportata dalla mappa catastale e il marchio aziendale
  • Grazie al nostro software per la realizzazione di business plan per gli agriturismi , avrai un'analisi dettagliata e professionale di tutti gli aspetti relativi alla tua attività.
  • Il documento si fonda sull'analisi SWOT, ossia mira all'analisi di:
  • Punti di forza
  • Punti di debolezza
  • Opportunità 

In questo modo, avrai chiari tutti i passaggi per avviare la tua azienda e su come investire il tuo denaro. Con il nostro software professionale, otterrai un business plan che supporterà la tua attività nel concreto.

Business plan agriturismo: esempio pratico

Per aiutarti a comprendere meglio il funzionamento del software , riportiamo l'esempio di una casa colonica, dotata di sette stanze, ciascuna con cucina e servizi igienici indipendenti.

L'intento è trasformare la struttura in un agriturismo. Inoltre, nell'area sono presenti una stalla e un terreno molto vasto. 

Per la realizzazione di un business plan efficiente , nel software devono essere immessi tutti i dati relativi alla struttura, le tariffe pensate per ogni soluzione, le attrezzature necessarie e le soluzioni abitative messe a disposizione del cliente. 

Il programma, grazie all'impiego di Excel, elabora così un business plan su misura per il tuo progetto. Un documento che potrai presentare alle banche o agli Enti per richiedere gli incentivi fiscali.

AGRITURISMO: COME OTTENERE INCENTIVI E AGEVOLAZIONI FISCALI

Il business plan è un documento efficace e interessante sotto diversi aspetti . Oltre ad elaborare un'analisi attenta dei competitors attivi nella tua zona, individuare i punti di forza e i servizi da mettere a disposizione della clientela, il documento offre la possibilità di richiedere agevolazioni fiscali, utili per l'avvio della tua attività.

Con un business plan ben pensato , potrai accedere a:

  • Finanziamenti bancari
  • Bandi di agevolazione europei o regionali
  • Garanzie statali per i prestiti

Il business plan trasforma un'idea d'impresa in un progetto concreto : ti aiuta a gestire le spese in uscita e attirare nuovi clienti.

Nel documento deve, infatti, essere riportata anche la cifra per la ristrutturazione e l'acquisto delle attrezzature. 

COME CALCOLARE QUANTO GUADAGNA UN AGRITURISMO

Il business plan permette, inoltre, di individuare il personale e identificare una squadra esperta a cui affidare le varie mansioni.

Il business plan è uno strumento indispensabile anche per calcolare quanto guadagna un agriturismo .

Anche per questa ragione, chiunque voglia avviare un'attività, non può proprio fare a meno di questo documento.

Grazie alla specificità delle informazioni riportate, è possibile, infatti, stabilire non solo le spese da sostenere, ma anche gli introiti dell'attività, tenendo conto dei competitors che operano nella zona di tuo interesse.

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Esempi di Business Plan: Modelli e Template Excel e PDF

Esempi di Business Plan - Modelli e Template Excel e PDF

Stai pensando di aprire un ristorante, bar, azienda agricola, negozio, altra attività commerciale?

Oppure vuoi avviare la tua startup tecnologica, di servizi o ancora vuoi investire in un’attività industriale?

O, invece, hai già un’attività avviata, ma hai bisogno di trovare nuovi capitali, investitori o finanziatori oppure ti sei deciso a venderla per fare cassa?

In tutte queste ipotesi, probabilmente ti servirà o ti verrà chiesto un business plan efficace.

Ma come si fa un business plan efficace ? Ne abbiamo parlato nella guida su Come Fare un Business Plan, a Cosa Serve e Cosa Deve Contenere .

In questo post, però, ci focalizziamo sugli esempi di Business Plan da cui puoi prendere ispirazione e idee.

Vediamo qualche esempio pratico di business plan con modelli e template disponibili online nei formati Excel, PDF o Doc.

Indice degli Argomenti

Vediamo prima una serie di esempi di business plan gratuiti, da scaricare online e in lingua italiana. Partiremo con modelli generici per poi passare a template di business plan più specifici per startup o attività ricettivo-turistiche.

Infine, passeremo a modelli di business plan in lingua inglese e a template grafici professionali, belli esteticamente e originali (a pagamento) per chi vuole realizzare business plan davvero efficaci per vendere o per attrarre investitori.

Esempi e Modelli di Business Plan Gratuiti, Scaricabili Online e in Lingua Italiana

Esempi di business plan generici e per attività industriali.

Partiamo da modelli ed esempi di business plan gratuiti che si possono scaricare online.

Sono molto utili presentazioni e template di alcune Università e Camere di Commercio italiane, in particolare per business plan di attività industriali:

  • La Camera di Commercio di Torino fornisce un esempio di progetto di impresa e business plan PDF per un maglificio
  • Altro utile modello in Excel di Business Plan scaricabile e da compilare è fornito dalla Camera di Commercio di Bolzano
  • Una guida con (nella parte finale) un esempio di business plan di attività avviata che vuole investire in un macchinario, illustrato in PDF e pubblicato dal sito dell’ Università di Verona

Diversi siti di business forniscono esempi e modelli di business plan in Excel, PDF o Doc pronti all’uso, da scaricare online.

Template.net – raccolta di Business Plan in Word, Google Docs, PDF e Excel

Template.net

è un sito con una mega raccolta di centinaia di template di ogni tipo, con tantissimi esempi di Business Plan per ogni tipo di attività.

Ecco una raccolta di 573 template Business Plan filtrabili per formato (tra cui Microsoft Word, Google Docs e Adobe PDF) e tipologia, editabili online e scaricabili gratuitamente.

Si trovano ovviamente anche Business Plan in formato Excel .

Altri siti e portali con Esempi e Modelli di Business Plan

  • Il Portale per le PMI della Svizzera  ha messo a disposizione diversi esempi e modelli di business plan in Doc e Pdf  sia per piccole che per medie imprese
  • Bpexcel.it  è un portale web per la gestione d’impresa che raccoglie tanti modelli di business plan in Excel da scaricare  per vari settori d’impresa

Esempi di Business Plan per StartUp Innovative

Ripartendo dal sito sopra citato, Bpexcel.it fornisce un modello in Excel di Business Plan per StartUp innovative  utile proprio per chi sta avviando quelle startup innovative promosse dal Ministero dello Sviluppo Economico .

Esempi di Business Plan per Ristorante, Bar e Hotel

Per avviare un’attività turistico-ricettiva , come ad esempio aprire un ristorante, bar o hotel, possiamo trovare esempi e modelli di business plan specifici, come l’ esempio pratico di business plan per hotel  scaricabile dal sito di GestioneHotel.guru .

Altri modelli utili arrivano ancora da Bpexcel.it, con il modello gratuito di business plan per ristorante in Excel  e il modello di business plan per bar e caffetteria .

Esempi di Business Plan per Negozi e Attività Commerciali

Dal sito dell’ Università di Siena , si può trovare questo caso pratico di business plan di un’attività commerciale (nello specifico un centro servizi di solarium e di estetica).

Bpexcel.it offre anche un esempio e modello di business plan per negozio di abbigliamento .

Modelli e Template di Business Plan in Lingua Inglese

Se stai cercando esempi e modelli di business plan in lingua inglese gratuiti da scaricare , puoi provare uno di questi:

  • I template di business plan di Microsoft Office pronti da usare e compilare in vari formati Power Point, Excel o Word
  • I business template dell’autorevole sito americano Entrepreneur.com , che contiene anche altri tipi di modelli di lavoro, business e altri accordi commerciali
  • Il template di business plan per una startup  che comprende una dettagliata guida dal sito Score , molto utile per chi vuole creare una startup da sviluppare in ambito internazionale
  • Smartsheet.com offre tantissimi consigli, guide e template gratuiti dedicati alle startup

Servizi e Template di Business Plan Professionali a Pagamento

Se hai qualche decina di Euro da spendere, vale la pena sfruttare template di business plan professionali, graficamente impattanti e di qualità da scaricare e compilare dietro un piccolo pagamento:

  • Template.net offre interessanti modelli di business plan   per vari settori , ma anche altri template per lavoro e business
  • iPlanner.net fornisce diversi esempi di di business plan con servizi annessi in base all’obiettivo e alla fase di sviluppo dell’attività

Alcuni servizi online (a pagamento) professionali per realizzare business plan da tenere sott’occhio sono:

  • LivePlan  è un tool online per generare business plan professionali senza avere alcuna competenza grafica
  • Bplans  è un blog ricco di guide, download, esempi pratici su business plan, avvio di startup e sviluppo di business in generale
  • Enloop , che ha una versione base gratuita con limitazioni e varie versioni con funzionalità premium a pagamento

Realizzare un Business Plan: Corsi Online Utili

Aggiungiamo una sezione dedicata ad alcuni corsi utili online selezionando tra i più quotati e i best-seller su Udemy, piattaforma di videocorsi riconosciuta a livello internazionale.

I corsi sul Business Plan proposti sono in italiano:

business plan esempio azienda agricola

Consigliamo alcuni corsi molto venduti e recensiti su Udemy che possono tornare utili:

business plan esempio azienda agricola

Esempi di Business Plan Conclusioni

Ora che hai a disposizione tantissimi esempi, modelli, template di business plan in Excel, PDF, Doc, Power Point, puoi scegliere la tua opzione preferita e dedicarti alla redazione di un business plan efficace.

Anzi, prima di iniziare a realizzare il tuo business plan, prova a dare un’occhiata alla guida su come fare un business plan .

In caso tu non abbia sufficiente tempo, energia o competenza, ma puoi investire del budget per delegare la realizzazione del business plan è il caso di farti aiutare da studi di consulenza, agenzie di marketing, consulenti manageriali e per startup.

Dai un’occhiata anche alle  Risorse per Avviare StartUp e Sviluppare il Proprio Business  per trovare altri servizi e guide utili.

Immagine Analytics Blur Business da Lukas – Flickr.com (licenza:  CC BY-ND 2.0 )

Simone Barbone

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COME APRIRE UNA PICCOLA AZIENDA AGRICOLA

da Stefano Ventura | Dic 16, 2022 | 0 commenti

Business plan piccola azienda agricola

Il primo passo per aprire una piccola azienda agricola di successo è quello di pianificare ogni dettaglio e realizzare un business plan completo, realistico e coerente.

Oltre che essere fondamentale per raggiungere i propri obiettivi con successo, sarà un elemento fondamentale anche per ottenere finanziamenti e agevolazioni a fondo perduto .

Scrivere un business plan per una piccola azienda agricola può sembrare un compito lungo e difficile, ma se si affronta punto per punto e si seguono i consigli degli esperti, diventa molto più semplice e fattibile.

Contenuti dell'articolo

COME FARE IL BUSINESS PLAN PER UNA PICCOLA AZIENDA AGRICOLA

Il business plan è una guida, composta di tanti passaggi e obiettivi, fondamentale per la tua piccola azienda agricola.

Durante la stesura del piano aziendale, svilupperai una visione generale della tua impresa e degli obiettivi da raggiungere.

In questo lavoro verranno definiti gli obiettivi a breve e lungo termine e verranno definiti tutti i passaggi necessari per il loro raggiungimento.

Potrai e dovrai definire la direzione che dovrà prendere la tua azienda agricola (almeno) nei prossimi cinque anni.

Se l’impresa agricola è già esistente, il business plan sarà relativo:

  • alla direzione che prenderà in futuro e che potrà essere una conferma di quanto fatto fin’ora;
  • oppure potrà indicare nuovi obiettivi e l’abbandono di vecchie coltivazioni non più redditizie per le nuove condizioni di mercato.

Ricorda che un business plan di successo deve sempre essere realistico, semplice, specifico e completo.

Per chi vuole investire in Spagna può essere utile il Plan de empresa Granja agricola

LA MISSION DELLA PICCOLA AZIENDA AGRICOLA

La definizione della missione e quindi del motivo per il quale esiste la tua piccola impresa agricola, è l’elemento fondamentale del business planche stai realizzando.

Dovrai chiederti e chiarire, prima di tutto a te stesso, questi tre punti:

  • Perché esiste la tua azienda agricola?
  • Quali finalità si pone la tua impresa agricola?
  • Dov’è diretta la tua fattoria?

La mission deve andare oltre al semplice “guadagnare denaro” ma deve basarsi anche sui tuoi valori etici e passioni e sulla dimensione di piccola azienda agraria.

GLI OBIETTIVI DELL’AZIENDA AGRICOLA

Gli obiettivi da definire nel tuo business plan dovranno essere specifici e misurabili.

Quelli a breve termine sono definiti come quelli che realizzerai con la tua piccola impresa agricola entro un anno.

Quelli a lungo termine sono quelli che realizzerai presumibilmente dal secondo al quinto anno di vita della tua azienda agricola.

Un obiettivo ben posto deve essere: specifico, misurabile, raggiungibile, remunerativo e temporalmente definito.

LE INFORMAZIONI DI BASE DELLA PICCOLA AZIENDA AGRARIA

Piccola azienda agricola

In questa sezione dovrai fare un elenco della situazione di partenza e cioè di quello che hai già a disposizione in questo momento:

  • Dove si trova il podere agricolo?
  • Quanti ettari di terra hai a disposizione per le coltivazioni programmate?
  • Hai già predisposto alcune coltivazioni? E se si, quali e quando?
  • Qual’è l’attuale livello di operatività della tua piccola azienda agricola?
  • Quali prassi sono applicate in aree quali la conservazione degli alimenti, la lavorazione dei prodotti, l’impatto sull’ambiente circostante e la vendita ed il posizionamento dei tuoi prodotti finiti?

LA DEFINIZIONE DELLE STRATEGIE

In questa sezione dovrai iniziare a formulare la strategia per realizzare gli obiettivi per la tua azienda agraria almeno per i prossimi cinque anni.

Raccolta informazioni e ricerche di mercato.

Assicurati che il business plan sia compatibile con il mercato dei prodotti agricoli in termini di prezzi, qualità, gusti, tendenze, domanda e offerta di mercato.

Esamina le tendenze del settore, identifica e analizza i concorrenti e definisci quali saranno i tuoi clienti.

Definisci ed analizza i tuoi punti di forza e di debolezza interni all’impresa agricola.

Poi individua le opportunità e le minacce esterne all’impresa e che possono essere costituite da:

  • concorrenza;
  • vecchi e nuovi mercati;
  • politiche statali e regolamenti governativi;
  • mutate condizioni economiche e così via.

Si tratta della ben conosciuta analisi SWOT .

Elabora strategie alternative che ti possano aiutare ad affrontare nuovi scenari.

Sfruttando le informazioni raccolte e le analisi realizzate, puoi approntare diverse opzioni e strategie per realizzare gli obiettivi della tua impresa che sia un’azienda vitivinicola, un’azienda ortofrutticola o una piccola azienda agricola di vendita diretta.

Guarda la presentazione del software business plan azienda vitivinicola in un minuto

Non pensare solo alle strategie di prezzo anche perchè le economie di scala sono difficilmente raggiungibili per una piccola impresa agraria.

Non andare diretto alle conclusioni ma cerca di investire parte del tuo tempo per analizzare le strategie elaborate ed evidenziare i relativi vantaggi e svantaggi e cerca di individuare le migliori opzioni che combinino i tuoi punti di forza interni con le opportunità esterne.

Rileggi la missione stabilita per la tua impresa alla luce di tutte le strategie elaborate e cerca quelle che si adattano meglio alla tua mission.

Scrivi un piano di attuazione o piano esecutivo .

Questo è ciò che ti permetterà di realizzare e far diventare realtà le tue strategie e di raggiungere i tuoi obiettivi.

IL PIANO DI MARKETING DELLA PICCOLA AZIENDA AGRICOLA

A questo punto dovrai sviluppare una strategia di marketing per i prodotti realizzati dalla tua società agricola cercando di basarti il più possibile sulle analisi effettuate e sulle informazioni raccolte in precedenza.

Per ogni prodotto dovrai stabilire un prezzo di vendita, stabilirne il posizionamento nel mercato e come promuoverlo.

Dovrai anche studiare come trasmettere il valore reale e percepito dei tuoi prodotti alla tua potenziale clientela.

Azienda agricola familiare

IL PIANO ORGANIZZATIVO

Questa sezione del business plan deve descrive in dettaglio come sarà strutturata e organizzata la tua impresa a partire da come sarà costituita:

  • azienda agricola familiare;
  • società cooperativa agricola;
  • società agricola semplice.

Andranno individuate tutte le persone coinvolte nella gestione con indicazione dei loro ruoli ed esperienze apportate.

Non dimenticare le risorse esterne che, anche se non faranno parte della compagine societaria, andranno indicate e descritte per il loro valore apportato nel progetto.

Società cooperativa agricola

IL PIANO ECONOMICO E FINANZIARIO

Per realizzare questa parte del business plan dovrete farvi aiutare da un professionista o da persone esperte che lavorino nel settore del budgeting e controllo di gestione .

In alternativa potete utilizzare un software business plan azienda agricola che trasformi le vostre idee in numeri e, per la precisione, in bilanci, grafici, flussi e rendiconti finanziari.

Sarà molto utile partire da un esempio di business plan per l’azienda agricola sula quale lavorare per evitare errori e approfittare delle competenze di esperti del settore.

Dovrete infatti indicare con precisione il fabbisogno finanziario della vostra impresa agricola e cioè quanti soldi vi servono per realizzare e gestire il vostro progetto e dove intendete prenderli.

Quanta parte sarà apportata da voi o da terzi investitori come capitale sociale e quanta, invece, presa a prestito dalle banche o da altri finanziatori privati.

IL CALCOLO DEL FABBISOGNO FINANZIARIO DELL’IMPRESA AGRICOLA

Per poter calcolare con precisione il fabbisogno finanziario dovrete chiarire quali saranno gli investimenti iniziali necessari ma anche i costi di gestione fissi e variabili e le entrate derivanti dalla vendita dei vostri prodotti mese per mese.

Anche la crescita della vostra impresa, così come indicata nelle strategie riportate nel tuo business plan, dovranno essere adeguatamente finanziate e, non sempre, sarà possibile farlo attraverso le entrate connesse ai ricavi dell’impresa agricola.

In questo punto dovai anche calcolare gli utili previsti per ogni esercizio e la redditività del capitale investito in modo da permettere ad eventuali investitori di valutare o meno la loro entrata nella compagine societaria.

L’IMPORTANZA DEL BUSINESS PLAN PER L’IMPRESA AGRICOLA

Scrivere un business plan, anche per una piccola impresa agricola, è un grande progetto.

Non prenderti paura, vedrai che se affronterai il lavoro passo a passo e ti concentrerai su ogni punto, senza pensare ai successivi, ti ritroverai, senza accorgertene, con un business plan completo e professionale tra le mani.

Cerca di fare le cose in modo semplice, senza complicarti la vita.

Questo aiuterà te a realizzare il piano aziendale della tua piccola azienda agraria ed il lettore a capire nel modo migliore quale sia il tuo progetto e come intenda realizzarlo.

CONCLUSIONI

Inizia sempre con la scelta della “mission” della piccola società agricola e poi con la definizione degli obiettivi.

Investi parte del tuo tempo e delle risorse per analizzare i mercati e le relative tendenze, la distribuzione, la logistica e le imprese concorrenti per capire come muoverti e anche come differenziarti ed individuare eventuali spazi vuoti che aspettano solo te per essere occupati.

Fai brainstorming sia insieme ai soci che ad amici e parenti e ti sorprenderai per le idee e soluzioni che potranno emergere riguardo ai prodotti e alle strategie alternative.

Lascia che idee e soluzioni maturino e si confrontino con il tuo piano mano a mano che cresce e prende forma.

Fai un passo alla volta, avanza, torna indietro, rivedi il lavoro fatto, procedi e revisiona continuamente il tuo lavoro fino a che non ti sembrerà perfetto!

Articolo rivisto ed aggiornato il 16 dicembre 2022

dott stefano ventura bsness

STEFANO VENTURA – Linkedin

È il fondatore di Bsness.com, software house operante in Italia e Spagna. Si è laureato in economia e commercio presso l’ Università di Bologna dove ha anche conseguito il titolo di Dottore Commercialista . Ha esercitato con successo la professione di Dottore Commercialista come esperto in budget e business plan per poi dedicarsi a tempo pieno alla crescita di Bsness.com.

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Il business plan on-line per il finanziamento delle aziende agricole: l'esperienza toscana

Introduzione 1

Uno dei tre assi principali in cui si articolano le misure del PSR 2007-2013 della Regione Toscana è rappresentato dal “Miglioramento della competitività del settore agricolo e forestale”. La Regione ha emanato i bandi attuativi della terza fase di programmazione per molte misure inserite nell’asse 1, fra cui quello sulla misura 121 relativamente “all’Ammodernamento delle aziende agricole” che persegue la finalità principale di “migliorare la competitività ed il rendimento globale dell’azienda mediante l’ottimizzazione dei fattori di produzione”. Ai sensi del reg. (CE) 1698/2005 le Regioni devono verificare che gli investimenti ammessi ai contributi pubblici siano in grado di migliorare effettivamente il rendimento globale dell’impresa: per questo è richiesto un piano aziendale dal quale far emergere eventuali incoerenze tra investimenti richiesti e situazione economica aziendale. Uno strumento di analisi aziendale in grado di svolgere le funzioni appena descritte è costituito dal business plan o piano d’impresa inteso come un “documento di pianificazione che presenta un’idea imprenditoriale da attuare e fornisce gli elementi per valutarne la fattibilità. L’idea imprenditoriale deve precisare lo scopo, la struttura e l’articolazione del progetto, caratterizzando con chiarezza lo scenario di partenza e quello d’arrivo” (Gorgitano, Torquati, 2003, pag. 333). Proprio per questi motivi l’Unione Europea ha reso obbligatorio il business plan (articolo 22 del regolamento (CE) 1698/2005) per l’accesso ai finanziamenti dei giovani agricoltori al loro primo insediamento (misura 112). Tale obbligo non è stato esteso anche agli altri interventi di ammodernamento aziendale (come quelli inclusi nella misura 121); sono state invece le singole Regioni, in seguito all’attività di consultazione con il mondo agricolo, che hanno autonomamente stabilito le modalità per la presentazione delle richieste di finanziamento proponendo schemi e metodologie di business plan anche molto diversi. In questa direzione si è mosso il servizio on-line per la costruzione, l’elaborazione e la valutazione dei business plan promosso dall’Ismea, in collaborazione con l’Abi, nel quadro delle attività finanziate dal Programma Rete Rurale Nazionale 2007-2013 volte a migliorare la governance dei processi di sviluppo rurale e i servizi alle imprese (D’Auria, Guido, 2008). Analoga iniziativa è stata realizzata dalla regione Lazio in collaborazione con il Dipartimento di Economia Agroforestale e dell’Ambiente Rurale (DEAR) dell’Università della Tuscia, attraverso la predisposizione di un programma informatizzato che si basa sulle metodologie di stesura del bilancio contabile riclassificato e che permette di calcolare i principali indici di analisi economica, patrimoniale e finanziaria di un business plan (Ceccarelli, Dono, 2009). Anche la Regione Toscana, nel Programma di Sviluppo rurale 2007-2013, prevede che le imprese presentino, a complemento della domanda, una relazione tecnica contenete un piano aziendale relativo al calcolo del reddito e dove il risultato economico è calcolato ante e post investimenti in modo da evidenziare la sostenibilità secondo criteri di valutazione economica e finanziaria. Con finalità simili l’Agenzia Regionale per lo Sviluppo e l’Innovazione nel Settore Agricolo e Forestale (ARSIA Toscana) ed il Dipartimento di Economia Agraria e delle Risorse Territoriali (DEART) dell’Università di Firenze hanno sviluppato una procedura di business plan completamente informatizzata. Questa guida l’utente nella formulazione di un ventaglio di scelte alternative per le attività da realizzare in azienda, mediante l'attivazione di processi produttivi relativi alle colture erbacee e arboree, agli allevamenti zootecnici e a quelli legati alla multifunzionalità e lo supporta nella valutazione dal punto di vista economico e finanziario. I risultati della procedura sono progettati per mettere a disposizione informazioni utili all’attivazione di un flusso finanziario destinato alla misura 121 maggiormente finalizzato e coerente con gli obiettivi definiti dalla misura stessa. La nuova procedura, adatta anche alle piccole e medie imprese, spesso prive di contabilità analitica, è completamente eseguibile on-line sul portale ARSIA, e consente all’utente, tramite l’inserimento di un limitato numero di informazioni, di predisporre un vero e proprio business plan per la propria azienda. In particolare la procedura consente al tecnico o all’imprenditore agricolo di formulare la propria idea di sviluppo dell’azienda, di valutare la fattibilità tecnico-economica del progetto (relativamente ai processi produttivi, alla necessità di investimenti in impianti e macchinari, alla disponibilità di manodopera e di servizi), di ottenere informazioni sulla redditività attesa dell'investimento e sui fattori di rischio economico-finanziario. La procedura inoltre prevede la specificazione degli investimenti attivabili nella misura 121 del PSR e le ricadute degli stessi sulla struttura aziendale e sull’organizzazione dei fattori produttivi sia in termini tecnico-economici che finanziari. L’utente, una volta registrato, può salvare le proprie elaborazioni per renderle disponibili per analisi successive. Nonostante le sue caratteristiche di facile applicabilità e di aderenza alla concreta realtà delle aziende agrarie il business plan on-line dell’ARSIA è fondato su solide basi teoriche. Innanzi tutto si ricollega alla tradizione economico agraria italiana di analisi della formazione e distribuzione del reddito mediante lo strumento del bilancio economico dell’azienda agraria (Serpieri, 1943; Bandini, 1959). Inoltre la procedura può essere considerata un’applicazione con finalità normative dell’analisi dell’unità di produzione agricola alla luce della teoria dei processi produttivi (Polidori, Romagnoli 1987; Romagnoli 1996; Petrocchi e Zedde 1990). Secondo questo approccio le decisioni aziendali dovrebbero portare alla scelta dell’ordinamento produttivo che realizza il massimo margine medio aziendale. Nell’ottica dell’imprenditore concreto questo si collocherà in un punto intermedio tra il valore aggiunto ed il profitto economico a seconda della natura e dell’entità dei fattori produttivi (terra, lavoro capitali) conferiti all’azienda. Quest’ultimo rappresenta, in teoria, il criterio di ordinamento per il decisore pubblico, interessato a promuovere un uso efficiente di tutti i fattori della produzione. Seguendo questa impostazione, per pervenire ad un ordinamento di efficienza economica da utilizzare nelle scelte a livello aziendale, è necessario seguire un ordine logico di fasi:

  • analisi delle capacità produttive determinate dalle caratteristiche qualitative e quantitative dei fattori produttivi e dai loro rapporti (definizione della struttura aziendale);
  • analisi dei metodi di produzione dei processi produttivi per determinare i fabbisogni di impiego dei fattori produttivi 2 ;
  • scelta dell’ ordinamento produttivo aziendale (combinazione dei diversi processi produttivi) utilizzando il parametro del massimo reddito netto e/o profitto/perdita d’impresa.

Questa sequenza logica di fasi ha costituito la struttura teorica sulla quale è stata organizzata tutta la procedura del business plan. Nel prossimo paragrafo verrà descritta la procedura on-line cercando di sottolinearne gli aspetti operativi e le potenzialità di utilizzazione.

La procedura on-line del business plan

La realizzazione del piano d’impresa si avvale di una serie di passaggi connessi tra di loro. Nella figura 1 viene riportato lo schema generale della procedura.

Figura 1 - Schema sistemico della procedura del business plan

I dati in ingresso e la situazione aziendale iniziale

La prima fase della procedura consiste nella descrizione dell’azienda dal punto di vista istituzionale (tipo d’impresa), dell’ambiente agronomico e di mercato nella quale è localizzata, della sua struttura e delle sue caratteristiche economiche, con l’obiettivo di definire la situazione iniziale del piano attraverso il bilancio economico. I dati quantitativi e qualitativi dei fattori produttivi e la tipologia e le dimensioni dei processi produttivi aziendali sono input immessi direttamente dall’utente, il quale deve inserire anche i dati inerenti la disponibilità del lavoro manuale in azienda (impegno annuo dell’imprenditore e dei singoli membri della famiglia ), il numero dei lavoratori dipendenti a tempo indeterminato ed il costo totale annuo di quest’ultimi, oltre al costo orario variabile medio delle macchine aziendali. Il motivo per cui occorre immettere il costo totale dei lavoratori aziendali ed il costo unitario variabile delle macchine è legato al fatto che la procedura calcola successivamente ed automaticamente il costo unitario totale del servizio di questi fattori aziendali. Tale costo, infatti, è un costo interno all’azienda e dipende dall’impiego annuo dei fattori come conseguenza delle scelte organizzative relative all’ordinamento produttivo aziendale. La procedura suggerisce (all’interno di una scala di valori prestabiliti) il costo opportunità unitario del lavoro familiare, il costo orario del lavoro dipendente a tempo determinato (di cui il sistema provvede autonomamente a quantificare l’impiego) ed i saggi di interesse (costo opportunità) dei capitali fondiario e d’esercizio investiti in azienda per il calcolo dei rispettivi benefici. Il sistema provvede inoltre, con procedura on-line ed utilizzando il data-base dei valori standard per gli inventari e quello ARSIA dei processi produttivi 3  (Figura 1), a suggerire all’utente rispettivamente sia valori unitari di mercato della terra, delle opere fondiarie e del capitale di esercizio che le informazioni sui coefficienti tecnici dei processi. In particolare ogni processo produttivo contenuto nel data-base di sistema riporta i dati tecnici costituiti dai coefficienti d’impiego degli input (lavoro manuale e meccanico) suddivisi per tipo di lavoro e periodo di esecuzione, ed i dati economici costituiti dalla produzione lorda vendibile, dai costi monetari variabili (concimi, antiparassitari, ecc.) e dal reddito lordo unitario. Tutte le informazioni sono riferite ad ettaro per le colture erbacee, arboree ed ad UBA per gli allevamenti; il sistema classifica i processi produttivi e li suddivise per: a) zona altimetrica (pianura, collina, montagna); b) tecnica di coltivazione (biologica, integrata, convenzionale); c) forma di conduzione. Tutti i coefficienti suggeriti dal sistema sono comunque modificabili dall’utente quando questi sia in possesso di informazioni specifiche. Non solo: utilizzando una funzione appositamente predisposta è possibile costruire ex novo processi produttivi capaci di riflettere più realisticamente la tecnologia dell’azienda analizzata. Sulla base dell’assetto strutturale aziendale e dell’ordinamento colturale, che vede definite la superficie delle singole colture attivate in azienda, si perviene al bilancio che descrive la Situazione iniziale , caratterizzato da indicatori economici ed indicatori organizzativi. I principali indicatori economici di redditività globale sono il reddito lordo, il reddito monetario, il reddito netto; a questi si aggiungono altri indicatori di efficienza riguardanti i singoli fattori produttivi. L’indicatore organizzativo è invece costituito dal calendario di lavoro che confronta nell’anno le disponibilità di lavoro manuale con i fabbisogni delle colture.

Il piano di miglioramento aziendale

Al momento in cui l’imprenditore ritiene di poter migliorare la situazione iniziale utilizzando gli interventi finanziari previsti dalla misura 121 dovrà formulare una o più ipotesi di investimento attraverso le quali pensa di perseguire l’incremento del rendimento aziendale. Il primo passo per realizzare il piano di miglioramento è dunque quello di specificare le iniziative descrivendole sinteticamente; la procedura on line aiuta l’utente nella ricerca degli investimenti da realizzare in quanto identifica, per ogni tipologia di territorio e di investimento, non solo quelli previsti dalla misura 121 ma anche l’entità del finanziamento massimo utilizzabile. Dal punto di vista operativo il sistema propone una procedura assistita per aiutare l’imprenditore a formulare una propria ipotesi di cambiamento sulla base degli effetti che gli investimenti hanno sull’attivo, sul passivo e/o sulle spese generali dell’azienda, facendo però attenzione che la tipologia, i tempi e l’entità degli effetti vengano quantificati dall’imprenditore stesso. I motivi per i quali è stata scelta una modalità assistita rispetto ad una automatica sono:

  • la scelta degli investimenti e le aspettative dei loro effetti è una tipica funzione imprenditoriale;
  • solo l’imprenditore conosce i propri obiettivi e vincoli. La conoscenza specifica del mercato locale gli può consentire di avere vantaggi competitivi rispetto alle altre imprese del territorio attraverso l’utilizzazione di investimenti che ritiene opportuno realizzare per raggiungere i propri obiettivi;
  • eventuali scelte per definire a priori gli effetti standardizzati di ogni tipologia di investimento rischia di banalizzare l’analisi (uguali risultati per imprese diverse);
  • non vi sono ricerche specifiche che quantificano gli effetti degli investimenti sui risultati finali aziendali; standardizzare a priori gli effetti sui risultati finali per tipologia di investimento rappresenta un atto aleatorio e facilmente criticabile.

E’ quindi più opportuno guidare l’imprenditore nella scelta degli effetti che gli investimenti hanno sui risultati finali attraverso la predisposizione di un percorso logico. A tale proposito vengono proposti all’utente tre schemi da completare:

  • il primo schema collega il piano d’impresa con la tipologia degli investimenti prevista dalla misura 121 del PSR ;
  • il secondo schema si riferisce agli aspetti temporali degli investimenti (durata, ecc.);
  • il terzo schema collega gli investimenti alla natura degli effetti sul bilancio finale.

Il primo schema è on-line e sostanzialmente permette all’utente di leggere in modo interattivo la misura 121 contenuta nel piano. Il secondo schema serve a comprendere la temporalità degli investimenti. I prospetti riprodotti in tabella 1 mostrano le informazioni che devono essere inserite dall’utente.

Per quanto riguarda il terzo schema, esso è stato concepito tenendo presente che le strategie fondamentali per incrementare il reddito aziendale possono essere ricondotte tutte all’incremento del valore della produzione e/o alla diminuzione del costo (De Benedictis, Paris, 1962). Analizzando innanzitutto la produzione vendibile (PLV) un suo aumento può essere dovuto all’azione isolata o simultanea delle seguenti cause:

  • incremento della superficie agricola utilizzata aziendale come conseguenza di acquisto o affitto di nuova terra.
  • modifica dell’ordinamento colturale finale rispetto a quello iniziale che può essere rappresentato sia dall’introduzione di nuove colture o allevamenti che in una modifica relativa delle superfici delle colture e dei capi allevati, a processi produttivi invariati (esempio nuova rotazione colturale);
  • incremento delle rese unitarie delle colture e degli allevamenti nella situazione finale rispetto a quella iniziale. Ad esempio la realizzazione di un impianto di irrigazione determina effetti postivi sulle rese unitarie delle colture irrigate;
  • incremento dei prezzi di vendita delle colture e degli allevamenti nella situazione finale rispetto a quella iniziale. Ad esempio la realizzazione di un centro di trasformazione e di vendita delle produzioni direttamente in azienda, scelta di nuovi canali commerciali, ecc., possono determinare un incremento dei prezzi delle produzioni.

Analizzando i costi una loro diminuzione può essere dovuta all’azione isolata o simultanea delle seguenti cause:

  • miglioramento delle tecniche colturali o di allevamento che si traduce in una diminuzione dei coefficienti tecnici degli input fissi (macchine, attrezzature, ecc.) o input variabili (concimi, fitofarmaci, diserbanti, ecc.) impiegati. Ad esempio l’acquisto di una nuova trattrice più potente o di una nuova operatrice tecnologicamente più adatta può risultare in un minore impiego di ore di lavoro umano e meccanico così come un minor impiego di fitofarmaci può derivare dell’adozione di nuove macchine irroratrici;
  • minor costo di acquisto degli input sia per l’acquisto di servizi da terzi (operazioni colturali o trasformazione prodotti intermedi) che per l’acquisto di concimi, fitofarmaci, diserbanti, carburanti, che può derivare da una riorganizzazione del sistema degli acquisti da parte dell’azienda (ad esempio tramite adesione al sistema cooperativo);
  • diminuzione delle spese generali aziendali , cioè di tutti i costi comuni che riguardano l’azienda nel suo complesso e che non risultano attribuibili a singoli settori produttivi.

Nella tabella 2 vengono messi in relazione i possibili effetti attesi dagli investimenti con le azioni richieste all’imprenditore dalla procedura on line al fine di modificare in modo ragionato la situazione iniziale ed arrivare al bilancio della situazione finale.

Tabella 2 - Lista degli effetti degli investimenti attesi dagli imprenditori

La convenienza economico e la sostenibilità finanziaria

La metodologia per la realizzazione del business plan propone all’utente anche una serie strumenti economici e finanziari interconnessi tra di loro che consentono di supportare le decisioni imprenditoriali. Il primo strumento è il “bilancio preventivo automatizzato” che rende possibile individuare, tra le differenti alternative esaminate, quella più vantaggiosa per l’impresa in termini di assetto organizzativo e di investimenti (massimizzazione del margine aziendale medio). In questo caso l’analisi viene quindi condotta mettendo a confronto i risultati economici dell’ordinamento produttivo già adottato dall’azienda con i risultati economici degli ordinamenti produttivi alternativi previsti, ognuno dei quali rappresenta la situazione che si determina come conseguenza di modifiche all’ordinamento preesistente dopo la realizzazione degli investimenti. Il problema decisionale viene formulato come scelta di cambiamenti convenienti dell’ordinamento produttivo e consente di definire la nuova situazione aziendale tenendo conto degli obiettivi e dei vincoli imprenditoriali. Il secondo strumento è costituito dall’analisi costi e benefici dell’investimento. La procedura calcola gli indicatori di fattibilità costituiti dal valore attuale netto (VAN), dal saggio di rendimento interno (SRI), dal rapporto benefici/costi (B/C) ed dal break-even finanziario di ritorno dell’investimento. La logica che sta alla base dei metodi di redditività attualizzata degli investimenti separa la decisione dell’investimento da quelle di finanziamento, collegandole solo attraverso la scelta del tasso di attualizzazione. Pertanto, nel caso dell’analisi costi e benefici, tra le uscite di cassa non devono essere considerati gli oneri finanziari. La misura n. 121, che ha come finalità l’ammodernamento delle aziende con lo scopo di migliorarne la competitività ed il rendimento globale, rientra nella valutazione privata degli investimenti. In questo contesto, avendo come obiettivo il rendimento globale dell’azienda dal punto di vista privatistico, nel fare la valutazione Benefici Costi è necessario sottrarre dal costo dagli investimenti totali ammissibili i contributi pubblici in modo tale da considerare solamente il costo privato che l’imprenditore deve sostenere per la realizzazione dell’investimento. Il terzo strumento è costituito dall’analisi della sostenibilità finanziaria del piano. La procedura calcola i flussi monetari netti in presenza degli investimenti sottraendo dal reddito monetario di ciascun anno sia gli oneri finanziari generati dai debiti (mutui, ecc.) pre-esistenti all’investimento che le rate dei mutui contratti per far fronte agli investimenti progettati. Diventa così possibile per ogni anno di realizzazione del piano di miglioramento verificare il saldo tra le entrate ed uscite di cassa e la sostenibilità finanziaria che ne deriva.

Conclusioni

Il nuovo software per la predisposizione di un business plan rappresenta uno strumento di diffusione dell’innovazione in agricoltura la cui valenza va oltre la specifica occasione ( PSR ) nell’ambito della quale è stato sviluppato. La flessibilità dello strumento permette un suo adattamento a realtà aziendali molto differenziate e può essere utilizzato anche per sviluppare analisi economiche della gestione aziendale indipendentemente dalla realizzazione di nuovi investimenti; la valorizzazione inoltre del database ARSIA dei processi produttivi per la fornitura di coefficienti tecnici di default rappresenta un interessante strumento di diffusione di questa informazione economica. La possibilità di memorizzare le informazioni aziendali (dati strutturali, processi produttivi etc.) direttamente sul server rende inoltre particolarmente semplice valutare la sensitività dei risultati al mutamento delle ipotesi su prezzi di prodotti e fattori. Si tratta una caratteristica di particolare interesse al fine di rendere più robusti i risultati di uno strumento di pianificazione di medio lungo periodo di fronte a scenari macroeconomici di riferimento connotati da una crescente incertezza. La diffusione di questa metodologia di analisi economica a livello aziendale rappresenterebbe, un risultato rilevante in termini di trasferimento delle conoscenze sotto forma di innovazioni di natura organizzativa. Per raggiungere questo risultato, tuttavia, è essenziale che vengano sviluppate una serie di azioni volte alla sua diffusione. La mediazione dei servizi di divulgazione e assistenza tecnica in un primo momento appare indispensabile. Di conseguenza una prima azione che la Regione Toscana potrebbe attuare in un orizzonte temporale breve, dovrebbe riguardare la presentazione del software a tutti i soggetti che istituzionalmente svolgono assistenza tecnica (organizzazioni professionali, ordini professionali) per illustrarne l’utilità ai fini dell’assistenza alle scelte dell’imprenditore. Una seconda azione riguarda la realizzazione di un osservatorio sull’economia delle aziende agrarie toscane che, attraverso la costruzione di modelli rappresentativi mediante l’uso il business plan on-line da mettere a disposizione degli agricoltori, possa mettere in luce tutte le potenzialità offerte da questo strumento. Un decisivo incentivo alla diffusione di questo nuovo strumento di gestione, tuttavia, potrebbe derivare soprattutto dal suo impiego ai fini della presentazione delle domande di finanziamento nell’ambito del PSR . L’utilità di affiancare ai progetti per l’accesso ai fondi della misura 121 analisi economico-finanziarie ben strutturate potrebbe senz’altro essere messa in luce da chi svolge assistenza alle aziende. Tuttavia una qualche forma di incentivo istituzionale all’uso della procedura, come ad esempio la preferenza accordata ai progetti che, a parità di punteggio, alleghino i prospetti di analisi prodotti dal business plan on line, sarebbe con ogni probabilità molto più efficace. Il decisore pubblico se ne avvantaggerebbe sia migliorando l’allocazione dei fondi erogati in un’ottica l’efficienza tecnico-economica, sia raccogliendo un archivio di informazioni microeconomiche potenzialmente valorizzabile nell’ambito della valutazione ex-post del PSR .

Riferimenti Bibliografici

  • ARSIA-Toscana link al Business plan on-line: [link] Bandini M. (1959): Economia Agraria ; UTET, Torino.
  • Ceccarelli L., Dono G., (2009): L’uso del Business plan nelle procedure di finanziamento del PSR 2007 – 2013 della Regione Lazio , “Agriregioneuropa” n. 16.
  • D’Auria R., Giudo M., 2008 Servizio on line per la costruzione, l’elaborazione e la valutazione dei business plan per le misure di investimento previste nei Psr 2007-2013. Ismea presenta il Business plan on-line, Roma, 23 dicembre 2008.
  • De Benedictis M., Paris Q., (1962): La valutazione dell’efficienza aziendale , Feltrinelli, Milano.
  • Gorgitano T., Torquati B., (2003): “Il business plan”, in Torquati M. (a cura di), La gestione dell’impresa agraria , Edagricole, Bologna.
  • Petrocchi R., Zedde S, (1990): Il costo di produzione nel modello “fondi e flussi , CLUA, Ancona.
  • Polidori R, Romagnoli A. (1987): Tecniche e processo produttivo: analisi a “Fondi e flussi” della produzione nel settore agricolo , “Rivista di Economia Agraria”, n. 3.
  • Romagnoli A., (1996) (a cura di): Teoria dei processi produttivi , Giappichelli, Torino
  • Serpieri, A., (1943): L’azienda agraria , Barbera, Firenze.
  • 1. Lavoro svolto nell’ambito del progetto di ricerca “Analisi tecnico-metodologica per l’implementazione di una procedura on line per la predisposizione di un piano di ammodernamento aziendale” , contratto A.R.S.I.A. Toscana e DEART Università di Firenze (2008).
  • 2. I metodi produttivi possono essere a loro volta articolati in tre componenti: 1) la tecnica colturale è la ricetta da seguire per ottenere il prodotto secondo criteri di efficienza agronomica mediante lo studio delle componenti ambientali e colturali tra loro interagenti. Essendo il risultato di sperimentazione agronomica è output efficiente; 2) le tecniche produttive specificano i coefficienti di utilizzazione delle macchine e del lavoro tramite la configurazione dei diversi cantieri di lavoro necessari per realizzare ogni operazione colturale prevista dalla tecnica agronomica. Essendo il risultato di sperimentazione meccanica agraria tutte le tecniche produttive sono input efficienti. 3) all’interno del ventaglio delle tecniche definite nella fase precedente viene scelta una tecnica di produzione in base al parametro del minimo costo per unità di superficie o per unità di prodotto. Quest’ultima fase è espressione tipica della funzione imprenditoriale. (Polidori, Romagnoli, 1987).
  • 3. L’ARSIA ha sviluppato fin dal 1998 una metodologia di raccolta dati relativa ai singoli processi produttivi classificati per tecnica di coltivazione, zona altimetrica e forma di conduzione. Complessivamente il database contiene informazioni tecnico-economiche e sull’andamento dei redditi e dei costi relative a 54 tipologie di processi produttivi agricoli toscani.
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